La Cassazione – con sentenza 10 settembre 2021, n. 24510 – ha affermato che nella rivendicazione del lavoratore in un TFR maggiore rispetto a quello erogato, lo stesso può provare, attraverso testimonianza, che durante il rapporto di lavoro alcuni emolumenti venivano erogati “fuori busta”.
In tal senso, la Suprema Corte ha ritenuto ammissibile la prova orale anche per dimostrare il demansionamento e la frustrazione derivatane al fine di ottenere il risarcimento del danno non patrimoniale.
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