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Garante privacy: trasferimento di dati in caso di “hard Brexit”

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Il Garante privacy, con notizia del 18 febbraio 2019, ha reso noto che il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB) ha adottato la nota informativa del 12 febbraio 2019, destinata alle aziende e alle autorità pubbliche sui trasferimenti di dati a norma del regolamento generale sulla protezione dei dati in caso di Brexit senza accordo con l’UE.

In assenza di un accordo tra l’UE e il Regno Unito (“no-deal Brexit”), il Regno Unito diventerà un Paese terzo dalle ore 00.00 del 30 marzo 2019. Di conseguenza, il trasferimento di dati personali dal See verso il Regno Unito dovrà basarsi su: clausole-tipo di protezione dei dati o clausole di protezione dei dati ad hoc, norme vincolanti d’impresa, codici di condotta e meccanismi di certificazione e strumenti specifici di trasferimento a disposizione delle autorità pubbliche. In assenza di clausole-tipo di protezione dei dati o di altre garanzie adeguate, si possono utilizzare alcune deroghe a determinate condizioni.

Per quanto riguarda i trasferimenti di dati dal Regno Unito al See, secondo il Governo britannico l’attuale situazione, che prevede la libera circolazione dei dati personali dal Regno Unito al See, continuerà anche in caso di Brexit senza accordo con l’UE.

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