Contrasto alla discriminazione o violenza per sesso, genere o disabilità
In data 27 ottobre 2021, il Senato ha approvato la proposta di non passare all’esame degli articoli del ddl n. 2005, recante “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”, già approvato dalla Camera.
Tra le novità più rilevanti:
- ampliamento del perimetro delle aziende pubbliche e private obbligate a redigere il rapporto sulla situazione del personale,
- introduzione della certificazione della parità di genere con meccanismo premiale per le aziende virtuose,
- previsioni di strumenti di conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro.
Con riferimento al secondo punto, viene precisato che a decorrere dal 1° gennaio 2022, tale certificazione attesterà “le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità”.
I parametri minimi per il conseguimento della certificazione, così come le modalità di acquisizione, monitoraggio e controllo dei dati trasmessi verranno definiti con uno o più decreti.
Inoltre, a favore delle aziende che al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento siano in possesso della certificazione, viene normato uno sgravio contributivo che sarà applicato su base mensile e non potrà essere superiore all’1% dei contributi dovuti, né oltrepassare il limite massimo di € 50.000 annui per azienda.