Supporto psicologico dal privato per otto su dieci
Il supporto psicologico non arriva dal pubblico. Su dieci cittadini che usufruiscono di assistenza psicologica, infatti, otto lo fanno nel privato e solo due nel pubblico. Sono circa cinque milioni gli italiani che vorrebbero un supporto di questo tipo, ma non possono permetterselo di tasca propria.
Sono alcuni dei numeri illustrati dal Consiglio nazionale degli psicologi, intervenuto ieri in audizione in commissione affari sociali della Camera nell’ambito della nuova indagine conoscitiva in materia di riordino delle professioni sanitarie. L’indagine vuole analizzare lo stato di attuazione della legge 3/2018, che ha riformato il mondo delle professioni sanitarie italiane. Oltre al Consiglio nazionale psicologi, sono intervenuti in audizione anche la Federazione chimici e fisici e la Federazione nazionale dell’ordine dei biologi.
«Attualmente», il pensiero degli psicologi, «il nostro ordine ha 140mila iscritti, di cui 80mila specialisti. La professione è articolata in moltissimi ambiti, più strettamente sanitari ma anche sociali. La legge n. 3 del 2018 ci ha inseriti nel novero delle professioni sanitarie, tuttavia nel settore pubblico manca la disponibilità di figure. Su dieci cittadini che utilizzano la professione psicologica, otto la utilizzano nel privato e solo due nel pubblico”.
Dai chimici, invece, arriva grande insoddisfazione in merito all’attuazione della legge Lorenzin: «la legge dà mandato di aggiornare le competenze del chimico e di istituire le competenze del fisico ai fini dell’esame di stato, ma ad oggi nulla è stato fatto. Tutto è fermo al Mur e al ministero della giustizia. La problematica principale riguarda la figura del fisico, auspichiamo un intervento legislativo che possa nel frattempo permettere ai giovani di potersi iscrivere».
Per i biologi, invece, la prima esigenza riguarda il «riconoscimento delle borse agli specializzandi non medici», mentre la la seconda è legata al tema delle specializzazioni. «Chiediamo la specializzazione in embriologia e in ecotossicologia ambientale», le parole dei rappresentanti della categoria.