La Cassazione – con ordinanza dell’11 giugno 2021, n. 16534 – ha stabilito che il datore di lavoro può essere ritenuto civilmente responsabile se, pur a conoscenza della condotta di mobbing tenuta dal superiore gerarchico nei confronti del dipendente, non interviene, rimanendo colpevolmente inerte.
Al contempo, la Suprema Corte ha chiarito che – qualora il datore di lavoro sia tenuto all’oscuro della vicenda in commento – non è tenuto al risarcimento dei danni.
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